IL CORSO BIENNALE DI PERFEZIONAMENTO M.A.D. IN COLLABORAZIONE CON IL MUSEO SALVATORE FERRAGAMO
L’idea di inserire il Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino in un progetto culturale delMuseo Salvatore Ferragamoè venuta a Stefania Ricci, direttrice di questa istituzione e dell’omonima Fondazione, che ha voluto verificare con lo scrivente la possibilità di un dialogo tra il Museo, l’azienda Salvatore Ferragamo e la scuola finalizzato al coinvolgimento attivo di studenti e docenti. Il contesto nel quale questa collaborazione ha rapidamente preso corpo, una volta individuati gli insegnanti di riferimento, è stato quello della mostra Seta e della parallela promozione di una collezione di nuove fragranze della maison, Storie di Seta, ispirata al tema dell’esposizione e alla storia degli stampati su questo nobile materiale creati dall’azienda Ferragamo fin dagli anni settanta del secolo scorso. Il mio compito, in qualità di coordinatore del progetto per conto del Liceo, è stato quello di consultare i docenti d’indirizzo che meglio avrebbero potuto operare la selezione dei ragazzi più validi all’interno del Dipartimento di Arti Grafiche. In proposito ne sono stati individuati cinque, tutti distintisi per innegabili capacità creative come tecniche. La scelta delle due colleghe che hanno avuto modo di seguire, in questi anni, il percorso formativo degli studenti prescelti e le loro potenzialità, Silvia Coppetti e Silvia Vanni, rispettivamente titolari della cattedra di Arte della Xilografia, Calcografia e Litografia, e della cattedra di Discipline Progettuali in Arti Grafiche, Arte della Legatoria e del Restauro del Libro, è caduta su Pietro Pozzi e Diego Emiliano Maranghi (della classe V B del Corso Ordinario) e su Leonardo Filippini, Marialuce Toninelli e Alice Bomberini del Corso di Perfezionamento, prossimi al conseguimento dell’attestato di frequenza (a.s. 2019-2020). Una prima riunione tra le docenti sopra indicate, il sottoscritto, Stefania Ricci e i responsabili della Ferragamo Parfums, svoltasi a Palazzo Spini Feroni il 30 gennaio 2020, è servita a creare la necessaria sinergia fra le tre realtà, l’azienda, la mostra e la scuola, e a conoscere la natura del prodotto interessato alla promozione, oggetto del successivo coinvolgimento degli studenti. A questo incontro iniziale ne è seguito un secondo a scuola, presenti i ragazzi individuati dalle docenti ai quali i referenti della Ferragamo Parfums hanno presentato, in dettaglio, le quattro declinazioni del prodotto, ispirate ed evocative di altrettanti habitat diversi: i Giardini, le Giungle, le Savane egli Oceani, temi prescelti anche per i tanti foulard Ferragamo presenti nell’archivio della maison.
Agli studenti, come agli altri presenti, sono state fatte provare le fragranze allo scopo di stimolare la fantasia che un particolare aroma può attivare, innescando così un confronto dialettico sulla loro specificità e sul loro potenziale nella sfera immaginifica e creativa, nello specifico in campo grafico. L’idea che è venuta a prendere sostanza nel corso del pomeriggio trascorso insieme è stata quella di dare “corpo” ad ognuna di queste profumazioni una volta che se ne fosse percepita la caratteristica, conferendo forma artistica a quelle emozioni che le singole essenze e il loro “mondo” di riferimento erano in grado di evocare.
E questo a fronte della versatilità del prodotto e del suo potenziale, dal momento che i quattro profumi hanno un cuore comune, un “filo di seta”, e possono essere abbinati tra di loro a produrre ulteriori declinazioni, ognuna delle quali decisamente personale.
Una volta compresa la natura del progetto e le finalità della collaborazione tra la scuola e la Salvatore Ferragamo, i ragazzi hanno iniziato a lavorare interpretando, secondo le loro capacità e con il ricorso alle tecniche artistiche più disparate, i “mondi” di riferimento e le essenze a questi connesse.
Spronati dalle docenti d’indirizzo hanno dunque prodotto un book di proposte, emblematico del loro percorso creativo, ben articolato nell’analisi delle singole fragranze e nelle suggestioni da esse innescate, impiegando i mezzi ritenuti più congeniali.
Il 30 settembre 2020, dopo mesi di progettazione e di pratica creativa portata avanti dagli studenti in totale autonomia, ha avuto luogo nella Gipsoteca del Liceo il secondo incontro collegiale - cui ha preso parte anche la dirigente scolastica, professoressa Laura Lozzi (che ha appoggiato incondizionatamente quest’esperienza didattica) - nel corso del quale, alla presenza di tutti gli interessati al progetto, i cinque ragazzi hanno illustrato i loro lavori e dato ragione delle scelte messe in atto, suscitando il vivo interesse dei partecipanti i quali, per la prima volta, avevano modo di vedere e valutare quanto prodotto. Poche settimane dopo, il 26 ottobre, le parti coinvolte nell’iniziativa si sono nuovamente incontrate a Palazzo Spini Feroni per meglio analizzare gli elaborati portati a termine e scegliere quei lavori che meglio potessero evocare le quattro declinazioni del prodotto, così come le proposte di sintesi fra le varie essenze che, fin dall’inizio, sono state un cardine importante dell’intero progetto creativo. Il materiale selezionato, valutato e scelto collegialmente dai presenti, ha trovato poi spazio in queste pagine e in un’elaborazione multimediale, visibile in una stanza appositamente dedicata all’interno dell’esposizione, che tiene conto di quanto realizzato dagli studenti, indagandone anche l’originale percorso progettuale. Infine una riflessione che condivido con Stefania Ricci: il progetto è stato elaborato in un anno particolarmente difficile, segnato dall’emergenza Covid. Con le scuole chiuse gli studenti hanno lavorato a casa, da soli, senza guida e con senso di smarrimento. I risultati ottenuti dimostrano tuttavia come la creatività rappresenti un’ancora di salvezza. Il mondo della moda e tutto ciò che vi ruota intorno si nutre di fantasia creativa e contemporaneamente ne è fonte d’ispirazione, come in questo caso. Negli ultimi anni questo mondo cerca di perseguire non solo obiettivi di bellezza, ma anche di sostenibilità e di etica, stimolando la passione e la ricerca nelle nuove generazioni chiamate a costruire il futuro. È dunque importante sottolineare il valore sociale di un progetto didattico come questo, che offre a dei giovani l’opportunità di esprimere la loro creatività e di vederla apprezzata.
RICCARDO SPINELLI
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